Due parole sul transfert


 
Fabio Guidi

«Un transfert è sempre un ostacolo, mai un vantaggio. Si riesce a guarire un paziente malgrado il transfert, non grazie ad esso. 
Anche la provocazione da parte dell'analista può dare origine al transfert nelle sue forme più gravi. Vi sono certi analisti, mi dispiace dirlo, che cercano di provocare il transfert, perché credono, non so perché, che sia una parte utile, persino necessaria del trattamento. Perciò, secondo loro, nei pazienti deve accadere un transfert. Naturalmente è un'idea totalmente fuorviante. 
Spesso ho avuto dei casi di pazienti che venivano da me dopo un'analisi precedente e che dopo un paio di settimane o giù di lì erano sull'orlo della disperazione. Fino ad allora le cose erano andate abbastanza bene ed ero sicuro che il trattamento sarebbe andato a meraviglia... E improvvisamente mi informavano che non potevano più andare avanti e scoppiavano in lacrime. Io chiedevo:
"Perché non può andare avanti? Qual è il problema? Non ha più soldi?"
"Oh, no, non è questo il motivo - rispondevano -, non ho un transfert."
E io: 
"Grazie al cielo! Un transfert è una malattia. È anormale avere un transfert. Le persone normali non l'hanno mai."
E allora l'analisi riprendeva tranquillamente, senza intoppi.»
(Carl Gustav Jung)

Iniziamo con l'interpretare correttamente le parole 'normale' e 'anormale' in questo passaggio di Jung. 'Anormale' significa patologico, mentre il termine 'normale' andrebbe sostituito con 'sano', dal momento che la normalità, anche nell'ottica junghiana, non è niente di invidiabile, è solo la patologia del medio o, come direbbe lo stesso Jung "uno splendido ideale per il fallito".
Fatta questa premessa, è vero dire che una persona sana non sviluppa pesanti transfert su amici, colleghi di lavoro, partners sentimentali e nemmeno sui terapeuti. In realtà, in analisi o in qualsiasi altro intervento che si prenda 'cura' della persona, non è possibile non sviluppare un transfert. Ciò che conta è il tipo di transfert che s'instaura. Tanto i pesanti transfert ostili quanto gl'invadenti transfert amorosi sono un ostacolo per l'analisi, mentre ciò che è favorevole è promuovere lo sviluppo di un leggero transfert positivo, tale che stimoli la fiducia reciproca e la collaborazione analitica, mantenendo, nello stesso tempo, un certa autonomia psichica. Incoraggiare questa situazione è il primo compito dell'analisi.